” É evidente che sta avvenendo una trasformazione epocale, il nostro sistema di crescita deve essere con il Pianeta e per il Pianeta”, ha affermato il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani durante il Talk ” Mobilità elettrica per un futuro sostenibile”, organizzato da RCS Academy in collaborazione con Corriere della Sera e Motus-E.
Questa è la strada maestra, sposata da EnerMia già da qualche anno e dalla quale “non si torna indietro, anche se il processo sarà graduale e ci vorrà tempo per realizzarlo: dovremo procedere a ritmi sostenuti, gli anni cruciali saranno tra il 2030 e il 2040, ma non si tratta di un’operazione digitale per la quale è sufficiente spingere un interruttore”, continua il ministro.
In questo contesto, la mobilità elettrica avrà un ruolo importantissimo che si giocherà su tre fattori: “Ridurre il fabbisogno di mobilità, cambiare il modo di muoversi, con il ricorso più massiccio, per esempio, alla sharing mobility e migliorare la performance dei veicoli, non solo auto ma anche treni e mezzi pubblici e per la distribuzione delle merci che dovranno essere a zero emissioni e che oggi sono molto costosi”.
A che punto siamo? “Abbiamo già iniziato il percorso”, ha spiegato Cingolani, “abbiamo a disposizione due corposi documenti: il Pnire (Piano nazionale per le infrastrutture di ricarica elettrica) e il Pun (Piattaforma unica nazionale). Entrambi sono abbastanza strutturali, ora si tratta di aggiornarli alle nuove linee nazionale e internazionali avendo come guida quanto stabilito dal Pnrr. Contiamo di concludere questo lavoro tra luglio e settembre”.